Il corpo centrale, a forma di croce greca, è abbastanza inusuale per l’area alpina e ricorda le chiese bizantine a croce inscritta. Per la sua costruzione, durante il XII secolo, vennero utilizzati resti di mura della chiesa precedente e risalente al IX secolo. Più tardi la chiesa venne utilizzata come ospizio. Il portico a due piani fungeva al piano terra da soggiorno, mentre al piano superiore da dormitorio per i pellegrini.
Sulla facciata esterna e all’interno sono presenti notevoli affreschi romanici; tra questi, sulla parete esterna a nord, figura una delle più antica raffigurazione di S. Cristoforo dell’arco alpino. Le pitture alle pareti dell’interno della chiesa, risalenti al XIII e XIV secolo, formano il ciclo di affreschi romanici più ampio conservato in Val Venosta.
Il ciclo di affreschi
Gli affreschi romanici normalmente venivano realizzati in cicli e si sviluppavano dallo zoccolo alla volta. In un periodo in cui solo poche persone sapevano leggere e scrivere, queste pitture offrivano a tutti la possibilità di conoscere il racconto biblico. Sulle facciate e all’interno di S. Giovanni a Tubre possono essere ammirati affreschi romanici molto ben conservati, risalenti al periodo attorno all’anno 1220. Sono assolutamente da vedere il battesimo di Cristo, il Mosè legislatore e i Padri della Chiesa. L’affresco di S. Cristoforo sulla parete nord venne ultimato nel 1250.