Andare per i castelli
I Trapp e i Wolkenstein, i von Meran, i Khuen e i von Mannstein… se il codice Brandis è un’efficace mappa cartografica per muoversi tra i castelli del Burgraviato, un po’ più complesso è divincolarsi negli alberi genealogici delle tante casate della zona. Vista la grande importanza della Contea del Tirolo, le famiglie nobili erano (e sono) tantissime, ma le tracce della nobiltà nel correre dei secoli si fanno sempre più rarefatte, conti e contesse si confondono nel quotidiano, l’araldica è riconoscibile solo negli affreschi degli antichi manieri e il titolo non ha certo più il valore di un tempo. Eppure, andar per castelli, è sempre una piacevolissima attività, per immergersi nel passato di un territorio così ricco di storia. E che ci sia o meno un fantasma, di certo tra le mura di questi luoghi pieni di fascino è possibile ritrovare il respiro e l’anima di tutti i nobili che nel corso dei secoli li hanno abitati (e che spesso ancora li abitano). Acquistato dall’arciduca Giovanni per farne la residenza avita in Tirolo dei suoi discendenti, i conti von Meran, bastano pochi passi all’interno dell’imponente
Castel Schenna, per esempio, per sentirsi subito parte dell’entourage degli Asburgo-Lorena. Nelle sue sale inondate di sole affacciate e sulla vallata circostante, gli arredi originali e gli oggetti personali dell’arciduca permettono di fare un salto indietro nei secoli, per immaginare lo scorrere delle giornate dei suoi nobili abitanti, tra pasti sontuosi, letture al chiarore delle candele e chissà, qualche appassionante discussione con
“l’amico di famiglia” Andreas Hofer (il noto combattente contro l’invasione del Tirolo) al quale oggi è dedicata un’intera stanza piena di ricordi personali e interessanti memorabilia.
Fatto costruire nella seconda metà del XV secolo come residenza di città dall'arciduca Sigismondo, è impossibile non fare una tappa anche al
Castello Principesco nel centro di Merano. Appena entrati attraverso il suo curiosamente piccolo e angusto portone, il castello rivela immediatamente alcune preziose testimonianze del suo glorioso passato e della vita confortevole che i suoi abitanti vi conducevano. Tanto confortevole che, si racconta, durante i suoi soggiorni nel castello, il duca Sigismondo avrebbe dato i natali a gran parte dei suoi 50 figli illegittimi.
Infine, perdersi per il quartiere “nobile” di Maia Alta è certamente una passeggiata molto piacevole da fare nella bella stagione. Tra le lussuose ed eleganti ville in stile liberty, si nascondono infatti anche numerosi castelli, che meritano più di uno sguardo:
Castel Knillenberg, edificato nel XVII secolo, che per diversi anni fu il luogo d’incontro della nobiltà di Merano; Castel Planta, che colpisce per le torrette circolari e soprattutto per le mura imponenti lunghe ben 250 m;
Castel Winkel che si distingue per la sua torre barocca, sovrastata da una lanterna;
Castel Rametz, che oggi ospita il museo del vino… E poi per finire in bellezza il nobile tour è d’obbligo fermarsi a
Castel Trauttmansdorff – castello tra i castelli – un tempo residenza dell’Imperatrice Elisabetta d’Austria durante le sue villeggiature meranesi, per una visita al
Touriseum (il museo provinciale del turismo) dove si trovano anche alcune stanze originali di Sissi e naturalmente, agli straordinari, colorati e profumatissimi giardini.
Questa storia è stata pubblicata sul Merano Magazine 2022. Testo: Anna Quinz