Dalle antiche aree di insediamento e culto, si sprigiona un'atmosfera speciale, magica. Intorno a questi misteriosi luoghi si intrecciano numerose leggende:
La Strega di Durst
Sul maso Durster, sul Monte Sole, viveva intorno al 1840 una vedova che era una strega (così si dice). Era esperta nella preparazione di varie pozioni magiche e possedeva diverse arti magiche. Dato che suo marito era morto improvvisamente poco dopo il matrimonio, non ebbero figli. La causa della morte del giovane marito, sempre stato in salute, rimase un mistero. Si sospettava che la donna avesse "spedito oltre" suo marito. Tuttavia, le autorità non poterono provarlo e lei rimase indisturbata. Si sapeva solo che era originaria del Monte Nonsberg e proveniva da una famiglia povera. Ora era l'unica proprietaria e gestiva il maso Durster con due servi e una domestica. Non essendo esperta in agricoltura, trattava bene i suoi servi e li pagava adeguatamente.
La Strega di Durst Affonda la Fonte di Casa Giggelberger
C'era una grande carenza d'acqua al maso Durster, poiché l'unica fonte produceva poca acqua; a volte quasi si esauriva. Il nome "Durst" deriva da questa storica carenza d'acqua. La Durst pensava da tempo a come ottenere più acqua. Una soluzione era la ricca fonte di casa Giggelberger, che invidiava al vicino. Ma non sapeva come "attingere" da quella fonte. Una strega amica le consigliò di affondare l'acqua con mercurio. L'acqua avrebbe trovato una nuova vena sotterranea e alimentato la fonte "Hausries". Il maso Durster avrebbe avuto acqua in abbondanza. La Durst mise in atto il piano diabolico e versò mercurio nella fonte di Giggelberg. Il giorno dopo, l'acqua di Giggelberg sgorgò dalla fonte "Hausries". La carenza d'acqua al maso Durster divenne storia passata.
Il Maso Giggelberg senza Acqua
Gli abitanti di Giggelberg scoprirono con orrore che la loro fonte non produceva più una goccia d'acqua. Sospettarono la strega di Durst, ma non poterono provarlo. Dovettero cercare una nuova fonte. L'unica soluzione era una conduttura d'acqua in legno dai "Brünn" nella valle di Schindel. Questa fonte fornisce ancora oggi acqua potabile al maso Giggelberg.
La Strega di Durst sbatte il burro dal latticello
Un sarto di Parcines, lavorando al maso Durster, scoprì che la padrona spalmava un unguento sul bastone mescolatore per produrre burro dalla 'Küblmilch' (latticello). Il sarto rubò un po' di unguento, lo portò a casa e lo usò sul bastone del suo barattolo di burro. Quella notte, il diavolo bussò alla finestra chiedendo al sarto di firmare un libro speciale. Il sarto scrisse il nome di Gesù e il diavolo perse il potere sul libro. Il sarto lo portò al parroco, che lo bruciò.
La Strega "Hasel"
In una fattoria a Parcines lavorava una strega che odiava il giovane mandriano. Un giorno, mentre erano sul Monte Sole, il ragazzo la seguì di nascosto e vide molte streghe danzare. Le streghe si azzuffarono e una fu strappata a pezzi. Poi, le altre streghe la riassemblarono usando un ramo di nocciolo al posto di un osso mancante. La strega tornò in vita, ma se qualcuno l'avesse chiamata "strega di nocciolo", sarebbe caduta a pezzi. Il ragazzo usò questa conoscenza per liberarsi della strega.
La Strega "Stuaner Geada"
Sul sentiero delle leggende di Parcines, si trova la capanna Stuanergeadahütt, un'antica caverna abitata dai primi uomini. Qui viveva la strega Stuaner Geada (Gertrude del maso Steiner a Tabland), famosa per le sue malefatte. Si dice che una volta abbia scatenato un terribile temporale che quasi distrusse il villaggio e la chiesa di Sant'Elena a Töll.
La Piastra del Diavolo
Vicino alla capanna Stuanergeadahütt, sul sentiero delle leggende, si trova la "Piastra del Diavolo" con impronte di donna e di capra. La leggenda racconta che il diavolo, con i suoi piedi di capra, trasportò una ragazza dal Val Senales e qui si riposò, lasciando le impronte.
L'Ultimo Nörggele
L'ultimo Nörggele (piccole creature nano simili) ricordato in Val Venosta lavorava per un contadino sul Monte Sole a Parcines. Era molto più gentile rispetto ad altri nani descritti nelle leggende. Quando il contadino gli regalò nuovi vestiti, il Nörggele scappò via, sentendosi pagato e obbligato a lasciare.
La leggenda del Castello di Salten
Si dice che un tempo ci fosse un magnifico castello a Salten, a Parcines. Qui viveva il cavaliere Werdomer, noto per la sua vita dissoluta. Si racconta che nel 1328, una frana distrusse il castello e parte del villaggio. Oggi, durante una passeggiata sul sentiero delle leggende, si può vedere il "Saltenstein", sotto il quale si crede sia sepolta la campana della cappella del castello. Si dice che la campana suoni ogni 100 anni.
La storia d'amore tragica
Un giovane conte del Castello di Kastelbell amava la figlia del locandiere di Töll. Ritter Kosmas, un rivale, geloso, seguì il conte durante una caccia e, vedendo i due amanti insieme, scoccò una freccia. La ragazza si mise davanti al suo amato, prendendo la freccia al suo posto. Morì tra le braccia del conte, che poi uccise il rivale e si ritirò in un monastero.
La Malgara "Sennerin" del Königshof
Sull'Alpe Königshof, una giovane e bella sennerina attirava l'attenzione di pastori e cacciatori. Quando rimase incinta, mandò il bambino a Parcines per essere battezzato. Il prete chiese chi fosse il padre, e il ragazzo rispose che era il "Club Alpino Tedesco e Austriaco". Il prete battezzò il bambino con il nome "Königshof-Seppele".
*Queste leggende sono tratte dal libro di Ewald Lassnig sul villaggio.