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IL PENSIERO DI VISITARE LA DANZA MACABRA PUÒ SEMBRARE DI PRIMO ACCHITO DEPRIMENTE. NEL 2001 L’ARTISTA VENOSTANO LUIS STEFAN STECHER HA TERMINATO IL SUO LAVORO SUL MURO DI CINTA DEL CIMITERO PRESSO LA CHIESA DI SAN NICOLA, A PLAUS, DOVE UN TEMPO SI TROVAVA UNA ANTICA DANZA MACABRA.

In 18 pannelli colorati, per una lunghezza complessiva di 36 metri, Stecher mostra che la morte è la grande livellatrice: indipendentemente dall’età, dalla classe
sociale o dallo status, ella invita tutti ad un ultimo ballo. Stecher usa spesso caratteri e personaggi tipici della Val Venosta: i famosi Kårrner, nomadi “autoctoni”
che attraversano la valle con i loro carri, i contadini coi loro grembiuli blu o il motociclista in sella alla sua Harley-Davidson sul famigerato rettilineo di Plaus. Le impressionanti immagini sono completate da cartigli in dialetto venostano, che rimandano senza sosta e con ironia alla finitezza della vita. Cammino lungo il muro del cimitero, dietro di me un gruppo di bambini in bicicletta sfrecciano oltre, si sente il rumore delle tazze e il chiacchiericcio delle voci degli ospiti del bar.
Poi succede qualcosa di strano: alla fine del tour la sensazione non è più deprimente, ma allegra. La vita è bella, godiamocela.
I pannelli colorati, per una lunghezza complessiva di 36 metri, Stecher mostra che la morte é la grande livellatrice.