Ogni anno in Alto Adige, si celebra una tradizione profondamente
radicata, i "fuochi del Sacro Cuore." Questi fuochi
rappresentano non solo una manifestazione di fede, ma
anche un importante momento di coesione comunitaria.
La loro origine risale al XVIII secolo, quando la regione era
minacciata dalle truppe francesi sotto Napoleone. In un
momento di grande preoccupazione, i rappresentanti delle
diverse comunità tirolesi si riunirono a Bolzano per discutere
il loro destino e cercare una soluzione. Fu in questa occasione
che il prevosto di Stams, Sebastian Stöckl, propose un
voto al Sacro Cuore, cercando l'aiuto divino per proteggere
la loro terra.
Da allora, ogni anno, il secondo domenica dopo la festa del
Corpus Domini, le comunità di tutta la regione si riuniscono
per accendere fuochi sulle cime delle montagne. Questi
fuochi sono un segno di rinnovato impegno nella loro fede e
un simbolo di unità tra le diverse comunità altoatesine.
In passato, la tradizione di accendere fuochi sulle montagne
era associata alla celebrazione del solstizio d'estate, un momento
in cui il sole raggiunge il suo punto più alto nel cielo.
Questi fuochi simboleggiavano la forza del sole, portatrice
di guarigione, fertilità e benedizione per la gente, gli animali
e la natura.
Con il passare del tempo, la tradizione è stata adattata
alla cristianità, sostituendo i fuochi solstiziali con quelli del
Sacro Cuore. Oggi, i fuochi del Sacro Cuore continuano a
bruciare con fervore e a unire la gente di Alto Adige in una
dimostrazione di fede e comunità.